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​Dibattito sui micro-reattori in Italia

In Italia, per il ritorno al nucleare a cui il Governo sta lavorando, si vuole optare per le tecnologie più recenti, primi tra tutti i micro-reattori (SMR), ma vi è un vero e proprio dibattito a riguardo: 

Argomentazioni a sfavore

1. Costi elevati e tempi lunghi di realizzazione: secondo un recente studio condotto dall'Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA), gli SMR risultano troppo costosi, e la loro costruzione richiede tempi troppo lunghi per poter svolgere un ruolo significativo nella transizione dai combustibili fossili nei prossimi 10-15 anni. L'esperienza con gli SMR in costruzione finora dimostra infatti che i costi e i tempi sono sempre superiori alle previsioni iniziali, come nel caso della startup NuScale, il cui reattore non sarà operativo prima del 2030 e i cui costi sono aumentati già da 5,3 a 9,3 miliardi di dollari. 

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2. Distrazione dagli investimenti nelle rinnovabili: Gli SMR assorbirebbero risorse economiche che potrebbero invece essere destinate a tecnologie rinnovabili già disponibili e a costi molto più contenuti. Le fonti rinnovabili hanno già dimostrato una crescita significativa, come evidenziano i dati di Terna per il 2024, con il 41,2% della domanda coperta da rinnovabili.​​

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3. Gestione complessa dei rifiuti nucleari: Gli SMR potrebbero generare fino a 30 volte più rifiuti radioattivi rispetto ai reattori tradizionali, aumentando così i costi di smaltimento e trasporto dei rifiuti.

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Argomentazioni a favore

1. L'utilizzo degli SMR porterebbe ad un rafforzamento del settore industriale italiano ed alla creazione di posti di lavoro. Infatti, secondo un recente studio realizzato da Edison in collaborazione con Teha, l'adozione in Italia del nuovo nucleare per almeno il 10% del mix energetico entro il 2050 porterebbe ad un impatto economico complessivo di oltre 50 miliardi di euro per il Paese, di cui 46 miliardi di euro per la filiera industriale italiana e con un'occupazione fino a 117.000 lavoratori.

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2. Grazie alle loro piccole dimensioni ed alla loro ridotta invasività, sono più conformi ai limiti imposti dalla condizione geologica del Paese.​

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3. Vista la loro struttura e dimensione, possono essere installati facilmente a fianco a impianti che sfruttano le fonti rinnovabili, di modo da supportarli nella produzione di energia. Si tratterebbe di una soluzione chiave, in un’ottica complementare alle rinnovabili, per il raggiungimento della neutralità climatica nei prossimi anni.​

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4. Questa tecnologia ha consensi nell’industria privata: grazie alla creazione attualmente in atto della prima newco a trazione pubblica del settore, con Enel, Ansaldo Nucleare e Leonardo, lo studio degli SMR sembra destinato ad avanzare. â€‹

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5. Lo studio degli SMR è supportato anche da accordi come quello siglato da Edison con Edf e Enea, che pone al centro lo studio e l’impiego dei micro-reattori.

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© 2024 di Ilaria Micheri. Creato con Wix.com

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